In Inghilterra e in America
Il risveglio dell'Inghilterra
Benjamin Britten (1913 -1976) è il maggior musicista inglese del Novecento. Fanciullo prodigio, a soli dieci anni compone una sinfonia - la Simple Symphony -, ancor oggi eseguita. Si avvicina alla musica da film, alla musica da camera, alla musica sacra, con l'oratorio Saint Nicholas e una Missa brevis, al teatro, con l'opera Peter Grimes. Sempre per il teatro compone The rape of Lucretia (Il rapimento di Lucrezia) e The turn of the screw (Il giro di vite). Nel 1961 compone il War Requiem: un lavoro per soli, coro di voci bianche, coro misto, organo e orchestra. Britten scrive opere per ragazzi e le Variazioni su un tema di Purcell-Guida del giovane all'orchestra (nel video).
Musica dal Nuovo Mondo
In America giungono musicisti da ogni parte d'Europa: Prokofiev e Stravinsky dalla Russia, Schönberg dalla Germania, Kodaly dall'Ungheria. L'opera italiana approda a New York e diventa presto un fenomeno musicale e di mercato: al Metropolitan trionfano i grandi cantanti italiani, primo fra tutti il tenore Enrico Caruso.
George Gershwin (1898 -1937) è il compositore che più di ogni altro coglie la vera natura della musica americana: il jazz. Riesce in una impresa temeraria: fondere il jazz con la tradizione sinfonica europea. La celebre Rapsody in blue ne è un esempio riuscitissimo.
L'opera Porgy and Bess, del 1935, porta sulla scena un dramma d'amore nato negli ambienti più degradati della società americana.
I temi principali di Rhapsody in blue
Rhapsody (ossia rapsodia) indica una composizione dalla forma alquanto libera, nella quale il compositore può lasciarsi guidare dall’ispirazione, libero dalle regole e dai vincoli imposti da altre forme musicali. Blue indica invece una scala musicale adottata nel jazz, nella quale una nota viene abbassata: la cosiddetta nota blue. Il brano si apre con un assolo del clarinetto, caratterizzato da un glissando e divenuto presto il simbolo dell’American way of life, lo stile di vita americano, che è espressione di ottimismo, di voglia di costruire e di sentirsi ovunque liberi. Si susseguono poi tanti “quadri” di diverso carattere musicale: alcuni sono cantabili e malinconici, altri chiari e luminosi come le luci di Broadway.
Aaron Copland (1900 -1990), americano di origine ebreo-russa, studia a New York e a Parigi. Le sue prime composizioni risentono l'influsso della musica europea, in particolare di Bartok e Stravinsky. Oltre che come compositore, è attivo come docente presso la Harward University. Compone per il cinema, la radio, il balletto. Tra le sue opere ricordiamo il balletto Billy the Kid (1938) e Rodeo (1942), sonate per pianoforte, quartetti, sinfonie, concerti.
Edgard Varèse (1883 -1965), di origine francese, vuole esaltare nella musica il carattere acustico del suono, esplorarne le infinite differenze di timbro, di intensità, di altezza. Da vita perciò a composizioni centrate proprio sulla natura "fisica" del suono. Tra le sue opere, Density 21.5 per flauto solo e Ionisation per 41 percussioni e pianoforte.
John Cage (1912 -1992), allievo di Schönberg, elabora una poetica musicale nella quale suono, rumore e silenzio hanno lo stesso ruolo. Molte delle sue composizioni richiedono il pianoforte "preparato": sopra e tra le corde vengono posti degli oggetti - gomme, matite, pezzi di sughero - che conferiscono allo strumento un suono particolare.
Cage concepisce la musica come processo e non come struttura. In altri termini, la musica non è più la composizione musicale perfettamente definita e conclusa dal compositore, bensì è ciò che accade nel momento dell'esecuzione. Dunque, musica aleatoria, ossia dipendente in parte anche dal caso. In tal senso, con John Cage si parla di opera aperta. Tra le sue opere, Music of Changes, per pianoforte solo, e il brano 4'33': il pianista siede davanti allo strumento e resta immobile esattamente per quattro minuti e trentatré secondi. Ciò che interessa ascoltare - nell'intenzione dell'autore - è il suono di sottofondo della sala e ciò che proviene dall'esterno attraverso le finestre del teatro, tenute rigorosamente aperte.
Leonard Bernstein (1918 -1990). E' una figura eclettica e straordinaria di pianista, compositore e direttore d'orchestra.
Come compositore, segue una sua ispirazione di tipo neo-romantico, molto evidente per la scelta di soggetti - per i lavori teatrali - che vivono drammi e passioni nelle quali noi tutti ci riconosciamo.
Il suo nome è legato al musical West Side Story: composto nel 1957, ripropone la storia d'amore di Romeo e Giulietta, ambientata nella zona upper-west di New York.
Il brano "America" è costruito su un ritmo asimmetrico e coinvolgente. La ripetizione della parola “America” caratterizza le parti cantate dal coro.
Il testo
Anita
Puerto Rico. . . You ugly island. . . Island of tropic diseases. Always the hurricanes blowing, Always the population growing. . . And the money owing, And the babies crying, And the bullets flying. I like the island Manhattan. Smoke on your pipe and put that in!
Tutti
I like to be in America! O.K. by me in America! Ev’rything free in America For a small fee in America!
Rosalia
I like the city of San Juan.
Anita
I know a boat you can get on.
Rosalia
Hundreds of flowers in full bloom.
Anita
Hundreds of people in each room!
Tutti
Automobile in America, Chromium steel in America, Wire-spoke wheel in America, Very big deal in America!
Rosalia
I’ll drive a Buick through San Juan.
Anita
If there’s a road you can drive on.
Rosalia
I’ll give my cousins a free ride.
Anita
How you get all of them inside?
Tutti
Immigrant goes to America, Many hellos in America; Nobody knows in America Puerto Rico’s in America!
Rosalia
I’ll bring a T.V. to San Juan.
Anita
If there’s a current to turn on!
Rosalia
I’ll give them new washing machine.
Anita
What have they got there to keep clean?
Tutti
I like the shores of America! Comfort is yours in America! Knobs on the doors in America, Wall-to-wall floors in America!
Rosalia
When I will go back to San Juan.
Anita
When you will shut up and get gone?
Rosalia
Everyone there will give big cheer!
Anita
Everyone there will have moved here!
Anita
Puerto Rico
My heart's devotion
Let it sink back in the ocean
Always the hurricanes blowing
Always the population growing
And the money owing
And the sunlight streaming
And the natives steaming
I like the island Manhattan
I know you do
Smoke on your pipe and put that in
I like to be in America
Okay by me in America
Everything free in America
For a small fee in America
Buying on credit is so nice
One look at us and they charge twice
I'll have my own washing machine
What will you have, though, to keep clean?
Skyscrapers bloom in America
Cadillacs zoom in America
Industry boom in America
Twelve in a room in America
Lots of new housing with more space
Lots of doors slamming in our face
I'll get a terrace apartment
Better get rid of your accent
Life can be bright in America
If you can fight in America
Life is all right in America
If you're all white in America
La-la-la-la-la
America
America
La-la-la-la-la
America
America
Here you are free and you have pride
Long as you stay on your own side
Free to be anything you choose
Free to wait tables and shine shoes
Everywhere grime in America
Organized crime in America
Terrible time in America
You forget I'm in America
I think I go back to San Juan
I know a boat you can get on
Everyone there will give big cheer
Everyone there will have moved here.
Nel video, la celebre Rapsody in blue di G. Gershwin.