La fine
Gli ultimi anni
La morte del padre (nell'immagine), nel 1787, è per Wolfgang un dolore insostenibile. Crescono i debiti, il lavoro scarseggia: il pubblico non mostra più grande interesse per la sua musica. Il Don Giovanni non riceve il successo che merita e il nuovo imperatore, Leopoldo II, non gli nasconde la sua antipatia.
Povero e ammalato, compone Il flauto magico e il Requiem, che però non riesce a completare.
La morte arriva in una fredda notte del dicembre del 1791.
All'indomani, nessuno segue il suo feretro. "E non è vero, come vuole una leggenda, che a scoraggiare gli amici dall'accompagnare il feretro alla sua estrema dimora intervenisse, quasi segno del cielo, una furiosa tempesta. Quel giorno, a Vienna, splendeva il sole" (in G. Grieco, La vita di W. A. Mozart - Peruzzo Editore).
La salute di Mozart
La morte dell'imperatore Giuseppe II, nel 1790, gli effetti destabilizzanti della Rivoluzione Francese, i nuovi gusti musicali ed artistici creano il vuoto intorno a Mozart che vive periodi veramente difficili. Le sue condizioni di salute diventano ogni giorno sempre più preoccupanti.
Sulla salute di Mozart sono stati versati fiumi di inchiostro; Luciano Sterpellone, medico patologo-clinico, ne ha scritto un libro molto interessante, Mozart e i medici e le medicine. Il giallo intorno alla sua morte, che una leggenda vuole causata da avvelenamento per mano del rivale Salieri, sarebbe oggi risolto con i moderni strumenti di indagine. Il problema è che, purtroppo, il corpo di Mozart fu disperso in una fossa comune. Restano solo le testimonianze dei contemporanei che insistono sulla costituzione gracile, il pallore del volto, i segni del vaiolo sulle guance. Le malattie contratte nel corso dei suoi numerosi viaggi, e mai definitivamente curate, finirono con l'indebolire il fisico del compositore provocandone, alla fine, la morte. Il medico che lo ha assistito negli ultimi giorni di vita, Guldner von Lobes, dichiarò che Mozart morì di febbre reumatica infiammatoria. L'autorevolezza del medico basta da sola a cancellare il sospetto della morte per avvelenamento da mercurio. Morte che non fu attribuita soltanto a Salieri (il quale, per la verità, potente e influente, aveva ben poco per cui invidiare Mozart), ma anche alla massoneria, cui Mozart apparteneva e dalla quale fu considerato colpevole per averne divulgato alcuni segreti. Mozart, è attestato, soffriva di insufficienza renale: una grave malattia che, a quei tempi, lasciava poche speranze di vita. Lo provano i sintomi che Mozart spesso lamentava: rigonfiamento delle mani e dei piedi, frequenti faringiti, continui mal di testa, sonnolenza, astenia, colorito pallido del volto.