Bellini
L'esaltazione del canto lirico
Vincenzo Bellini nasce a Catania nel 1801.
Dopo gli studi musicali a Napoli, esordisce con l'opera Adelson e Salvini.
Bellini è un giovane di bellissimo aspetto, le donne sono conquistate dal suo fascino e, in misura diversa, condizioneranno la sua vita.
Nel 1827 Barbaja, direttore del Teatro alla Scala di Milano, gli propone di scrivere un'opera: Il pirata, rappresentata con successo.
Nel 1833 si trasferisce a Londra e, dopo qualche tempo a Parigi, dove muore nel 1835, improvvisamente, a soli 34 anni.
Nella sua breve carriera, Vincenzo Bellini riesce a cogliere nel vivo la nuova sensibilità romantica. Le sue opere maggiori sono I Capuleti e i Montecchi, Norma, il suo capolavoro, La sonnambula e I Puritani, composta nell'anno della morte.
Alla base della sua opera c'è la melodia: nessuno, come lui, è riuscito e riuscirà in futuro a scrivere melodie così belle, così struggenti. La musica di Bellini è espressione dell'anima, della sua anima: i suoni vivono di intensità espressiva, non sono mai semplice decorazione o virtuosismo vocale. Sono i colori di una emotività sensibile soprattutto al dolore e agitata dalle passioni. E con la musica di Bellini le passioni si manifestano in tutta la loro forza, ma per trasfigurarsi, subito dopo, in bellezza. Una bellezza da contemplare. Il canto di Vincenzo Bellini ha un solo colore: quello della limpidezza. Un miracolo che solo la sua musica è riuscita a compiere.