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Le forme musicali

Sonate e sinfonie

Le forme della musica strumentale più diffuse nel Settecento illuminista sono la Sonata, il Concerto, la Sinfonia.

Il termine sonata indica in origine una composizione dedicata esclusivamente ad uno o più strumenti, a differenza della cantata, destinata alle voci.

Attorno al 1740 si definisce la "forma-sonata": un modello compositivo che si applica al primo movimento della Sonata, o del Concerto, o della Sinfonia. In base ad esso, l'Allegro iniziale risulta suddiviso in 3 sezioni, cioè "tripartito":

  • nell'esposizione vengono presentati due temi: due melodie dal carattere contrastante, proposte in tonalità differenti;
  • nello sviluppo i temi vengono elaborati virtuosisticamente, per mettere in risalto le capacità tecniche degli strumenti e la bravura dell'esecutore;
  • la ripresa conclude il movimento riproponendo i due temi ma, questa volta, nella medesima tonalità.

Per il fatto di avere due temi e di essere suddiviso in tre sezioni, il modello della forma-sonata si dice bitematico e tripartito.

Il secondo movimento della sonata è generalmente un Adagio o un Andante. In esso viene esaltata la cantabilità dello strumento con una scrittura più intensa ed espressiva.

L'allegro finale è costruito nella maggior parte dei casi secondo lo schema del rondò. Deriva dall'antico rondellus: più temi che si rincorrono "in cerchio", intorno ad un tema principale che ritorna spesso.

Schema del rondò:

La sinfonia è una composizione destinata all'orchestra. La sua struttura è molto simile a quella della sonata. Si compone generalmente di quattro movimenti secondo la successione Allegro - Adagio - Minuetto - Allegro. Abbiamo così un primo movimento in "forma-sonata", un Adagio espressivo e cantabile, un Minuetto grazioso che riprende un po' il gusto barocco per la danza, un Allegro finale in forma di rondò.