L'opera verista
L'Italia di fine Ottocento è polarizzata tra la musica di Verdi e quella di Wagner, due colonne d'Ercole, oltre le quali sembra difficile spingersi per pensare a prospettive musicali nuove.
Attorno alla loro musica nascono perciò diverse imitazioni: opere per lo più banali, prive di qualità musicali interessanti.
E' con l'opera verista che il melodramma italiano si prepara a vivere la meravigliosa, ultima stagione.
I maggiori rappresentanti dell'opera verista italiana sono:
- Pietro Mascagni (1863 -1945)
- Ruggero Leoncavallo (1857 -1919)
- Umberto Giordano (1867 -1948)
- Giacomo Puccini (1858 -1924)
"I veristi italiani immisero nei loro lavori un elemento melodico del tutto originale: un procedere fra languido e ardente, fra singhiozzante e protervo ch'io credo ispirato dalla canzone popolare napoletana e dallo stornello toscano. Ne sortì uno stile di facile comunicativa, dove l'orecchio poteva ritenere senza sforzi un motivo, e il cuore trovava senza sforzi da sussultare, gli occhi trovavan da piangere" (G. Confalonieri).