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Un grande idealista

testamento

Beethoven legge le opere dei grandi filosofi, scrittori, poeti: Kant, Goethe e Schiller. E' un idealista.

E vuole condividere i suoi ideali di fratellanza universale con l'umanità. Nel 1802, nel corso di un soggiorno nella campagna di Heiligenstadt, scrive il suo "testamento", nel quale apre al mondo il suo cuore:

"...ho dovuto presto isolarmi, vivere in solitudine; come avrei potuto dire agli uomini: parlate più forte, gridate, perché sono sordo..."

Napoleone!

Come molti, ammira Napoleone: gli dedica la Terza sinfonia, l'Eroica. Ma quando Napoleone si autoproclama imperatore, cancella rabbiosamente la dedica e la sostituisce con le parole "alla memoria di un grande uomo".

Nell'immagine: La casa-museo a Heiligenstadt