Ut queant laxis
Le note hanno un nome
Guido diede anche il nome alle note.
Per fare questo, Guido prese in esame il testo di un Inno a San Giovanni, scritto da Paolo Diacono: lo musicò e ne fece una specie di bussola musicale da utilizzare per orientarsi senza difficoltà nell’intonazione di melodie sconosciute.
I sei suoni di Guido procedevano per gradi congiunti verso l’alto, dando origine perciò ad una scala di sei gradi, per questo chiamata esacordo.
I nomi erano UT (poi DO) – RE – MI – FA – SOL – LA.
L'immagine mostra la strofa dell'Inno, che puoi ascoltare anche in audio:
Il testo e la traduzione
Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Johannes!
Affinché i tuoi servi
possano cantare con voci libere
le meraviglie delle tue azioni,
cancella, o San Giovanni,
ogni impurità
dalle loro labbra.