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Fisse e transitorie

In profondità

Osserviamo:

Notiamo che dopo la chiave di violino, ci sono due diesis (Fa e Do).

In questo caso le alterazioni sono fisse: ciò significa che ogni qualvolta troviamo un Fa o un Do nello spartito, dobbiamo considerarli con diesis, quindi Fa diesis e Do diesis.

Troviamo poi note alterate all'interno delle varie misure: Sol diesis e Si bemolle. In tal caso, le alterazioni valgono solo all'interno della misura in cui si trovano. Si dicono perciò alterazioni transitorie.

Lo spartito di Verdi mostra ben cinque diesis "in chiave": Fa, Do, Sol, Re, La. Ciò vuol dire che queste note vanno considerate sempre alterate.

 

 

Ascoltiamo il frammento de La donna è mobile, dal Rigoletto di Giuseppe Verdi (1813.1901):