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Un format miracoloso

Il segreto di un successo...

Antonio Vivaldi è ancor oggi conosciuto ed apprezzato soprattutto per i suoi concerti.

Ne scrive oltre 600, per diversi strumenti, dal violino al flauto, dal fagotto al mandolino, tutti gradevolissimi all'ascolto.

C'è un segreto in tutto questo? La genialità del compositore, ovviamente, ma anche l'efficacia di un particolare format musicale.

  • i concerti di Vivaldi hanno una durata media di otto minuti: sono essenziali, agili, mai pesanti;
  • sono articolati generalmente i tre movimenti: un allegro iniziale, un adagio centrale, di nuovo un allego finale: e questo li rende vari, mai monotoni;
  • esaltano lo strumento solista senza tuttavia mettere in ombra l'orchestra, con la quale il solista stabilisce anzi un "dialogo" continuo.

Ce ne possiamo rendere conto ascoltando il primo movimento - Allegro - del Concerto in Sol Maggiore per flauto, archi e cembalo.


...e la stima di testimoni del tempo

Johann Johachim Quantz (nell'immagine), flautista alla corte dell'imperatore di Prussia Federico II, resta impressionato dalle composizioni di Antonio Vivaldi. Così commenta:

"In quanto costituivano allora un tipo del tutto nuovo di composizione musicale, mi fecero una notevole impressione. Feci in modo di collezionarne un buon numero. Da quel momento, i magnifici ritornelli di Vivaldi mi servirono da eccellenti modelli" - (in Michael Talbot, Vivaldi - EDT).

Charles de Brosses, a Venezia nel 1739, scrive:

"[I veneziani] hanno un sistema di accompagnamento che noi non conosciamo, ma che sarebbe facile introdurre nelle nostre esecuzioni, che valorizza molto la loro musica; è l'arte di aumentare o diminuire il suono, che potrei definire l'arte delle sfumature e delle ombreggiature. Questa tecnica viene praticata sia gradualmente che bruscamente. Accanto al forte e al piano, al fortissimo e al pianissimo, essi hanno anche un più o meno enfatico mezzo-piano e mezzo-forte" - (in Michael Talbot, Vivaldi - EDT).